5^ domenica di Quaresima – 29 marzo 2020 – Unità Pastorale Santi Giuseppe e Zeno
L’acqua, la luce… la vita!
Gli ultimi passi di uno strano cammino quaresimale.
Cosa serve ad un seme per attecchire,
ad un’esistenza per germogliare?
Acqua e luce.
Tutto nasce e tutto rifiorisce nell’acqua e nella luce.
Fra Sicar e Betania le tappe di un progressivo passaggio pasquale.
L’acqua e la luce,
ingredienti della notte in cui si torna a cantare la vita.
Nella Veglia di Pasqua è una fiamma nuova ad irrompere nella notte, fuoco che la squarcia.
Nella stessa Veglia, l’acqua, come in un grembo, accoglie quel che di nuovo arde perché la vita liberata, divampi.
Libera, come per Lazzaro, dai lacci della morte, dai miasmi della putrefazione, dal fetore del nulla.
Pasqua è altra vita che, sciolta, profuma.
Quanto l’attendiamo, con Maria e con Marta, il tutto di noi,
il nostro tacere e il nostro dire, la nostra operosità e la nostra inerzia.
Pasqua, come per queste due sorelle inconsolabili,
è poter toccare ancora la vita, è annusarla di nuovo, è rivederla viva, è succhiarne il nettare, è sentirne il battito.
Vita non indugiare, ripresentati presto con l’acqua che riavvicina le scialuppe di chi naviga e il calore che scioglie il rigore delle distanze, che inietta energia altra in cuori induriti da imposte e sofferte lontananze.
Cartolina-quaresima.5