“Gesù cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.” (Lc.24, 13-35)
C’è una parola che nel racconto di Emmaus ha una funzione rilevante: è il termine “Scritture” che ricorre solo nel Nuovo Testamento per indicare l’Antico Testamento.
Oggi la domanda riflessione che ci poniamo, ingannatrice perché usata nei fondamentalismi religiosi è: “c’è l’inerranza delle Scritture?” cioè le Sacre Scritture possono contenere degli errori?
Noi sappiamo che la Bibbia non si legge a versetti e di nessun singolo passo possiamo dire “sta scritto” perché solo il tutto della Bibbia parla della verità.
Anche se nulla viene rinnegato, “In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della legge” (Mt.5,18) e l’interpretazione passa per il duro lavoro dell’esegesi e non c’è esegesi senza ermeneutica (difficoltà nel tradurre testi antichi), anche se è importante la letteralità (il racconto storico), l’allegoria a cui credere, la morale che insegna e la speranza a cui ci conducono le Sacre Scritture, noi dobbiamo soprattutto saper cogliere quel filo d’oro conduttore che attraversa tutta la storia di Dio tra gli uomini, e che parla, ed è un urlo, solo di pace, di amore, di perdono: qui davvero non c’è errore.
“ ..E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.”
Domenica XXII T.O. anno B La Chiesa legge sempre gli stessi testi (parole) della Bibbia, una letteralità che non ha tempo, ma “la Parola di Dio trova il suo pieno significato solo congiungendosi con coloro Leggi tutto…
Domenica XX T.O. anno B Decreto sul santissimo sacramento dell’Eucarestia, Concilio di Trento Sessione XIII (11 ottobre 1551) cap.3: “E questa convinzione è sempre stata nella Chiesa di Dio, che subito dopo la consacrazione il Leggi tutto…
Domenica XVIII T.O. anno B Da dove è venuta l’ispirazione di un simbolo così ricco di significato (il nome stesso del Salvatore che aveva vinto la morte) e chiaro nello stesso tempo? Il famoso “segno Leggi tutto…
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Commento domenicale 26/04/2020
Pubblicato da Edoardo Amadio il
III DOMENICA Di PASQUA – Anno A
“Gesù cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.” (Lc.24, 13-35)
C’è una parola che nel racconto di Emmaus ha una funzione rilevante: è il termine “Scritture” che ricorre solo nel Nuovo Testamento per indicare l’Antico Testamento.
Oggi la domanda riflessione che ci poniamo, ingannatrice perché usata nei fondamentalismi religiosi è: “c’è l’inerranza delle Scritture?” cioè le Sacre Scritture possono contenere degli errori?
Noi sappiamo che la Bibbia non si legge a versetti e di nessun singolo passo possiamo dire “sta scritto” perché solo il tutto della Bibbia parla della verità.
Anche se nulla viene rinnegato, “In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della legge” (Mt.5,18) e l’interpretazione passa per il duro lavoro dell’esegesi e non c’è esegesi senza ermeneutica (difficoltà nel tradurre testi antichi), anche se è importante la letteralità (il racconto storico), l’allegoria a cui credere, la morale che insegna e la speranza a cui ci conducono le Sacre Scritture, noi dobbiamo soprattutto saper cogliere quel filo d’oro conduttore che attraversa tutta la storia di Dio tra gli uomini, e che parla, ed è un urlo, solo di pace, di amore, di perdono: qui davvero non c’è errore.
“ ..E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.”
Buona domenica
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Domenica XVIII T.O. anno B Da dove è venuta l’ispirazione di un simbolo così ricco di significato (il nome stesso del Salvatore che aveva vinto la morte) e chiaro nello stesso tempo? Il famoso “segno Leggi tutto…