Commento domenicale 17/05/2020

Pubblicato da Edoardo Amadio il

VI Domenica di Pasqua  -anno A

LA S.MESSA IN STREAMING

E’ di nuovo sceso un velo sulla Chiesa e sulle liturgie, una ri-velazione. La Chiesa sta soffrendo “..e quando giungerà la fine della pandemia  occorrerà interrogarsi e fare una grande operazione di discernimento evangelico”  (Enzo Bianchi)

Con questo non vogliamo dire che ci manca il Signore, noi sappiamo dove trovarlo e con gli occhi della fede lo possiamo sentire e toccare…

Ma mai come in questi giorni di pandemia i cristiani si sentono un gregge senza pastore, anche se tutti i nostri sacerdoti, il Vescovo e non davvero da ultimo Papa Francesco con la sua umanità profonda e profetica, sono stati un grande riferimento, intercessori e pastori in mezzo al gregge con i mezzi della Rete.

Ma le numerose celebrazioni tecnologiche e virtuali, in chiese vuote, messe senza popolo e popolo senza messa, non sono autentiche liturgie dei sacramenti, e l’approccio non può essere nemmeno canonistico del precetto da rispettare, ma sono aiuti alla preghiera individuale.

Inutile parlare di “assemblea celebrante” (Catechismo 1144), senza tener conto della sua presenza nel celebrare, Cristo da solo non fa Eucarestia, è Cristo con gli Apostoli con la Chiesa, che diviene popolo celebrante, che fa l’Eucarestia. Allora quando diventa necessario il digiuno eucaristico occorre riscoprire la liturgia domestica della Parola e dobbiamo cibarci della Parola, vero corpo di Cristo: celebrare in famiglia la liturgia domestica della Parola.   

Buona domenica

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