Commento domenicale 24/05/2020
LA PAURA DELLA PANDEMIA E LA PREGHIERA
Per molti la domanda che sale è la solita sterile e stolta “Dove sei Dio?” nella loro incapacità di chiedere a se stessi “Dove sei uomo?”.
La preghiera cristiana è prima di tutto ascolto, ascolto della Parola di Dio che ispira il nostro agire, la nostra vita, ascolto perché non sappiamo nemmeno come pregare o cosa chiedere, infatti è lo Spirito che trasforma il nostro grido in preghiera e con gemiti inesprimibili lo fa giungere a Dio.
“Allo stesso modo, anche lo Spirito viene in aiuto della nostra debolezza, perché noi non sappiamo neppure che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso prega Dio per noi con sospiri che non si possono spiegare a parole.” (Rm. 8,26)
Non possiamo invocare Dio per compiere ciò che non possiamo fare perché il Signore agisce, ma non senza di noi e non con un’azione onnipotente che s’impone modificando il funzionamento delle cose, questa preghiera é ossessiva invocazione di un Dio ridotto a idolo, una smentita dell’immagine di Dio rivelataci da Gesù.
Gesù ci ha invitati a pregare dicendo che saremo esauditi attraverso lo Spirito Santo che agisce in noi con efficacia, lo Spirito Santo è il Signore che attraverso la Parola “Vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto” (Gv.14,26), è sempre il Dio con noi, e poi tutt’uno con Gesù sarà sempre con noi: “Io sarò sempre con voi tutti i giorni della vita”. (Le ultime parole del Vangelo di Matteo)
E’ con la preghiera istruita dal costante amore della sua Parola, che Dio agisce in noi, affinché noi possiamo agire conformemente alla sua volontà, e così, sempre attraverso l’uomo, Dio agisce nella storia.
Buona domenica
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