Commento domenicale 07/06/2020
FESTA DELLA SANTISSIMA TRINITA’ anno A
Non c’è Chiesa senza la Parola di Dio, vero corpo di Cristo, non senza la presenza di Cristo nell’altro… “l’avete fatto a me”. (Mt.25,31-46)
Oggi ci chiediamo: “che cosa ci è mancato di più come cristiani .. in questo lungo periodo di “lockdown”?
Dalla storia del cristianesimo in Giappone: “… senza sacerdoti e senza chiese, i cattolici si organizzarono da soli:
- il capovillaggio dirigeva la comunità, stabiliva le solennità religiose in base al calendario cristiano e conservava i libri sacri;
- il catechista insegnava ai bambini;
- il battezzatore amministrava il primo sacramento;
- l’annunziatore visitava le famiglie per annunciare la domenica, le feste cristiane, i giorni di digiuno e di astinenza.”
Il 24 febbraio 1873 il governo giapponese abrogò l’editto di persecuzione, risalente al 1614. Dopo 250 anni i cristiani rimasti uniti nella fede attorno alla Parola di Dio, con la sorpresa dei primi missionari allora arrivati, uscirono dalle loro case, la Chiesa era viva e Cristo era con loro.
Si può mantenere la fede anche senza la vita liturgica della Chiesa? Nei primi secoli e sempre nei periodi di persecuzione non c’è vita liturgica; fede anche senza i sacerdoti? In terre di missione, vedi l’Amazzonia, scarseggiano i presbiteri; Fede anche senza l’eucarestia? La storia degli eremiti o dei monaci del deserto racconta che vivevano a lungo senza eucarestia. Allora, “.. se vengono a mancare le condizioni per la celebrazione eucaristica la fede non va perduta e più che mai i fedeli sono chiamati a vivere il culto come offerta delle loro vite e dei loro corpi, nella cura, nell’amore, nel perdono dei fratelli” (Papa Francesco)
“Nella Chiesa il ministero è di qualcuno, il sacerdozio è di tutti.” (Giuliano Zanchi teologo). Allora oggi ci chiediamo: “che cosa ci è mancato di più come cristiani .. in questo lungo periodo di “lockdown”? Una risposta, la troviamo nell’omelia dell’Ascensione, di Don Stefano.
Buona domenica
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