Commento domenicale 02/08/2020
Domenica XVIII T.O. anno A
..continuiamo la riflessione sul perdono.
A noi cristiani è chiesto di perdonare, “non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette” (Mt.18,21), ma che vuol dire? Tante volte? Ogni volta? Per sempre? E che significa per sempre, significa tantissime volte? Un fariseo avrebbe cominciato a scrivere una tacca ad ogni perdono fino magari a segnarne tantissime fino alla morte, non comprendendo che non è una questione di tante volte per non cambiare nulla; a noi ci viene chiesto di cambiare atteggiamento di vita che non diventa solo perdonare, ma vivere con uno spirito nuovo.
Per-donare vuol dire “dare”, non una cosa, bensì se stesso, donarsi e siccome non si può staccare nulla da sé, il senso è anche quello di diventare parte, combinarsi, è la relazione di Dio con l’uomo che diventerà la relazione umana.
Ogni aspetto della nostra vita può essere motivo di perdono. Un torto, una violenza, un’infedeltà .. Dice in una canzone Celentano “quando ci sei c’è troppa luce…”, (bellissimo, solo chi un giorno ha amato può capire) poi continua, “ma se tradisci non perdono” quasi fosse una questione di giustizia. Fai quello che vuoi Celentano, è una provocazione la mia, ma chissà se abbiamo capito qualcosa del perdono cristiano; non è così facile perdonare. E’ la fatica di fare la verità, solo i coraggiosi sanno perdonare, un vigliacco non perdona mai non è nella sua natura: pensaci Celentano.
Buona domenica
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