Commento domenicale 10/10/2021
Domenica XXVIII T.O. B
“Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio” (Mc. 10,17-30)
… un altro pone, coerenza alla sua corsa alla ricchezza e all’apice della sua felicità il fatto di lasciare poi un erede ricco;
“Elogio della pazzia” .. (Erasmo da Rotterdam)
..la ricchezza? Una pazzia.
Gesù oggi ci ricorda, ponendosi come alternativa alla ricchezza al denaro come unico scopo in questa vita, la fame del vuoto interiore dell’uomo che possiamo tradurre come la ricerca di senso o la ricerca di Dio che nessuna ricchezza sa colmare: “perché spendete la vostra fatica in ciò che non può saziare..” (Is.55,2).
Il messaggio di Gesù può sembrare incomprensibile, come si fa a rinunciare al dio di questo mondo?
Ma la povertà che si esige dal cristiano non è frutto di un’ascesi che rende l’uomo incapace di gustare la bontà della vita, ma dev’essere una povertà di spirito che rende liberi. Che male c’è nell’essere ricchi? Nessuno; e non sta scritto che io debba disprezzare i beni.
La colpa dei ricchi, sta quando non si accorgono che a fianco a loro vive una moltitudine di bisognosi, di poveri e sono proprio questi ricchi che diranno “Signore quando mai ti abbiamo visto assetato, affamato e povero?…”. (Mt.25,44)
Gesù stesso però ci offrirà una soluzione “Procuratevi amici in cielo con la disonesta ricchezza”. (Lc. 16,9) suggerendoci non di vendere tutto e darlo ai poveri, ma di condividere con essi, se ne abbiamo più del necessario.
E per noi tutti preghiamo: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano.”
Buona Domenica.
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