Commento domenicale 27/02/2022
VIII Domenica T.O. anno C
“Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?” (Lc.6,39-45)
Oggi cogliamo l’occasione della “presbiopia” di tutti noi per parlare di morale.
C’è una regola tutta psicologica che dice che una realtà più ti è vicina più è tua, e meno ne prendi coscienza. In morale si studia che tutto il nostro agire è “condizionato”, da un mondo interno (le fantasie come i sogni dei bambini sono vissuti come realtà e condizionano il costruirsi della personalità) e da fattori esterni, culturali e di ogni altro tipo e grado, per cui la mente percepisce (avere coscienza di una realtà attraverso l’elaborazione psicologica) più che semplicemente vedere. Allora siamo irresponsabili? No, “L’uomo per sua natura è orientato al bene e tende al suo perfezionamento, aspetto che va ben oltre al livello meramente biologico o naturalistico, lì è visibile la sua grandezza in quanto persona dotata di razionalità cioè intelligenza e amore“. (Filosofia pratica; don Ezio Cavion)
Allora: non possediamo la libertà assoluta nell’agire, ma se vogliamo realizzare la nostra umanità (la ricerca della felicità) dobbiamo adoperarci per ricercare, riflettere, per fare nostra, una corretta coscienza morale sulla difesa del bene: il Signore Dio disse a Caino: “..verso di te è il suo istinto (male), ma tu dominalo.” (Gen.3,7)
Buona domenica
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