Commento domenicale 06/03/2022
I Domenica di Quaresima anno C
“In quel tempo, Gesù pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame.” (Lc.4,1-13)
Ai nostri giorni, anche nella Chiesa, non si parla più del demonio un po’ da tutti considerato un “oscurantismo medioevale”, d’altronde venendo in molti a mancare la fede in Dio, sarebbe tragico non credere in Dio e credere nel demonio.
Certo che leggere nel Vangelo di oggi che Gesù è stato tentato dal demonio, dopo aver passato quaranta giorni digiunando, la dobbiamo intendere come una prova della realtà del demonio. Leggiamo, col linguaggio biblico, tra gli scritti (le spiegazioni negli spazi bianchi), che il Signore dice: “bene e male, vita e morte, povertà e ricchezza, tutto proviene dal Signore” (Sir.11,14), “Io, formo la luce e creo la tenebra, faccio il bene e provoco la sciagura, io, il Signore, compio tutto questo.” (Is.45,7) Il senso è chiaro non esiste, dice il Signore, Dio al di fuori di me, (Is.44,5), non c’è un’altra entità fisica, reale, personale, dotata di intelligenza e volontà in autonomia. All’esistenza fisica del demonio ci pensava anche Baudelaire che ha detto: “la più grande astuzia del demonio è far credere che non esiste.” In qualsiasi caso la cosa più importante che la fede cristiana ha da dirci non è che il demonio esiste, ma che Cristo ha vinto il demonio.
Buona domenica
0 commenti