Commento domenicale 17/04/2022
Domenica di Pasqua 2022
“Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.” (Gv 20,1-9)
Noi lo sappiamo che il cristianesimo non è la “religione del libro” e non è per l’alto valore morale delle sue parole ed insegnamenti il motivo per cui crediamo, allora sale la domanda: “perché crediamo che Cristo è risorto, ed in forza della sua divinità è vivo e ci è vicino ogni giorno della nostra vita?”
Anche la risposta che crediamo per la testimonianza degli apostoli può non essere trainante: “Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato, e noi tutti ne siamo testimoni” (At 2,32) quindi non ci rimane che quanto dice San Giovanni nella prima lettera: “..ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio” e ancora “..nè la carne, né il sangue te l’hanno rilevato, ma il Padre mio che sta nei cieli” (Mt. 16,16).
Qui viene detto che il fatto cristiano, il credere, non è accessibile che nella fede e quale virtù teologale, almeno inizialmente è dono di Dio.
A questo punto dobbiamo iniziare un corso di Teologia Fondamentale! partendo però dal presupposto che: “..per legittimare gli enunciati della fede, la teologia li deve riferire alla precomprensione che l’uomo ha a partire dalla sua propria esistenza.”, quindi qualcosa che riguarda tutti gli uomini. (Bordignon Luciano –I.S.S.R. Vicenza)
Buona domenica di Pasqua
0 commenti