Commento domenicale 08/05/2022
IV Domenica di Pasqua anno C
“Rincorreva in quei giorni a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d’inverno. Gesù passeggiava nel tempio …Gesù rispose loro.. “Io e il Padre siamo una cosa sola. Allora i Giudei portarono di nuovo delle pietre per lapidarlo.” (Gv 10,22-30)
“Gott mit uns” (Dio è con noi), era il motto del tragico apparato nazifascista. Lo pensavano anche quei farisei che come lupi minacciosi volevano uccidere Gesù sebbene si trovassero nel Tempio, cioè alla presenza di Dio, erano gente sicura di essere dalla parte giusta.
Si può essere lontani da Dio proprio mentre si è convinti di essere alla sua presenza. Anche ai giorni nostri e possiamo dire anche in queste ore, si prende il fatto religioso come espediente, per trarne un vantaggio tutto personale poi allargato per farlo passare come buona immagine della nazione.
Non si è “di Dio” chi continua ad opporre resistenza col proprio discorrere e agire alla “parola di Dio” che parla di perdono. Oggi tutti parlano di pace per l’Ucraina, vogliono la pace, ma vera pace è solo quella che passa attraverso la via stretta e faticosa del perdono degli altri, anche di coloro che ti hanno fatto del male.
Il mondo si salverà per l’amore non con la forza. (Papa Francesco)
“Le mie pecore ascoltano la mia voce”, questi, sono dalla parte di Dio.
Buona domenica
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