Commento domenicale 15/05/2022
Domenica V dopo Pasqua anno C
“Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri.” (Gv 13,31-35)
Le violenze nelle case, nelle città, le cento guerre nel mondo, raccontano che gli uomini non sanno come vivere, l’altro, il concorrente, è motivo di possesso, di sfruttamento, è motivo di violenza; l’uomo è lontano dal realizzare se stesso nel mondo.
Adamo ed Eva erano nudi, ma non ne provavano vergogna, (Gn.2,25) sta a significare l’accettazione dell’altro per quello che è nella sua diversità, nella sua bellezza e nei suoi limiti, non è visto come concorrente, come segno del proprio limite, non è visto con sentimenti di violenza, vivevano in armonia perché in armonia con Dio, nell’unico modo che Dio aveva deciso fosse buono per l’uomo.
Ma Adamo ed Eva si ribellano a Dio e dice Adamo: “mi sono nascosto perché ero nudo”. Da quel momento l’uomo e la donna, l’umanità, non più sotto la protezione di una condivisa legge di Dio hanno paura “dell’altro” e si coprono “intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture” (Gn.3,6).
Ora Gesù, con l’unica legge dell’amore, ripropone l’armonia per l’uomo. L’amore è l’unica fonte della felicità vera, la realizzazione dell’umano: chi non ama non coglie la verità sull’uomo e noi dobbiamo vivere la legge dell’amore, della carità, non tanto per piacere a Dio, ma per la nostra stessa vita qui sulla terra, é il segno della nostra salvezza: questa è la bellezza della proposta cristiana.
Buona domenica
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