Commento domenicale 12/06/2022
Domenica della SANTISSIMA TRINITÀ anno C
Per la Chiesa d’Inghilterra “La domenica non sarà più festa di precetto” lo ha deciso il Sinodo generale, decisione presa per “crisi senza precedenti”, per mancanza di fedeli. La messa della domenica sarà quindi “non solenne”, ma una funzione “sobria e breve”.
Ringiovanire l’istituzione ecclesiastica? Seguire la modernità?
Un pensatore francese aveva detto alla fine del secolo scorso che il ventunesimo secolo sarà il secolo delle religioni o non lo sarà affatto. C’è il rischio anche per noi cattolici, di simili decisioni, vista la costante diminuzione di fedeli alla liturgia della domenica?
Certamente abbiamo bisogno di adeguare le nostre liturgie e tutta la vita della Chiesa alla realtà: ci saranno molti meno preti tra noi tra non molti anni. (Nella diocesi di Vicenza con 355 parrocchie quest’anno è stato ordinato un prete, UNO e per il 2022 probabilmente ancora solo uno)
Dalla: “Storia del cristianesimo in Giappone” leggiamo: “… senza sacerdoti e senza chiese, i cattolici si organizzarono da soli:
• il capo-villaggio dirigeva la comunità, stabiliva le solennità religiose in base al calendario cristiano e conservava i libri sacri;
• il catechista insegnava ai bambini;
• il battezzatore amministrava il primo sacramento;
• l’annunziatore visitava le famiglie per annunciare la domenica, le feste cristiane, i giorni di digiuno e di astinenza.”
Il 24 febbraio 1873 il governo giapponese abrogò l’editto di persecuzione, risalente al 1614. Dopo 250 anni i cristiani rimasti uniti nella fede attorno alla Parola di Dio, con la sorpresa dei primi missionari allora arrivati, uscirono dalle loro case, la Chiesa era viva.
- Si può mantenere la fede anche senza la vita liturgica della Chiesa? Nei primi secoli e sempre nei periodi di persecuzione non c’è vita liturgica;
- fede anche senza i sacerdoti? In terre di missione, vedi l’Amazzonia come in Africa, scarseggiano i presbiteri;
- fede anche senza l’eucarestia? La storia degli eremiti o dei monaci del deserto racconta che vivevano a lungo senza eucarestia.
“.. se vengono a mancare le condizioni per la celebrazione eucaristica la fede non va perduta e più che mai i fedeli sono chiamati a vivere il culto come offerta delle loro vite e dei loro corpi, nella cura, nell’amore, nel perdono dei fratelli” (Papa Francesco)
Nella Chiesa il ministero è di qualcuno, il sacerdozio è di tutti.
Speriamo in bene. Buona domenica
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