Domenica 12 novembre 2023 – XXXII TOA – Matteo 25,1-13

Pubblicato da emme il

Dieci vergini dice il vangelo. E cioè? Dieci persone incompiute in cerca di compimento. Questa è l’immagine. Persone in attesa dell’incontro che renderà piena e sensata la loro esistenza. È l’incontro che deve trovarci pronti. Stoltezza e saggezza non sono i caratteri che distinguono qualcuno da qualcun altro, sono dimensioni che in noi si contendono il primato. Siamo l’una e l’altra cosa. La vita preme per fiorire e noi siamo a tratti distratti, come da un’altra parte invece di essere lì ad approfittare dell’occasione che non è detto si ripeterà. A volte ciò che desideriamo, anche intensamente, si fa invece attendere e cadiamo in uno stato di apatia, tutto si fa pesante e reagire, quando l’orizzonte si è nel frattempo svuotato, può risultare davvero difficile. “A mezzanotte si alzò un grido”. La vita inaspettatamente si ridesta. Succede qualcosa e io? Ci sono oppure no? Esserci, questo è il punto. Ma come esserci? Alcune hanno l’olio di riserva per le loro lampade, altre no. Certo farsi trovare pronti è importante ma sacrificando addirittura la fraternità? Questo non mi piace. Non voglio correggere il vangelo ma l’egoismo delle sagge me le rende subito antipatiche, come quei primi della classe che si gongolano nella loro bravura e non solidarizzano con i più sprovveduti. Il passo in questione, in una delle domeniche fra le ultime dell’anno liturgico, è certo inserito in un contesto apocalittico come gli altri che lo precedono e lo seguono. Il tema della fine e quindi del giudizio sono in primo piano ma su cosa saremo giudicati. Lo vedremo meglio domenica prossima quando ci sarà detto: Avevo fame. Hai spartito il tuo cibo? Non tutti hanno le carte in regola per entrare baldanzosi nella vita. Se le avessi in regola io, potrei entrarvi solitariamente giulivo o in compagnia di pochi insensibili eletti? Vorrei avere la sprovveduta ingenuità di starmene ancora fuori fino a quando nelle lampade di tutti sia stato travasato l’olio per fare insieme un altro tratto di strada. “Non vi conosco” dirà colui che risponde alle cinque vergini stolte. Ma anche noi non conosciamo quel Dio tragico che lascia fuori qualcuno. In Gesù abbiamo conosciuto il Dio di ogni inclusione. Vegliare e tenersi pronti, sarà il ritornello di un nuovo Avvento ormai alle porte. Stare svegli perché? E tenersi pronti per chi? Per Lui o per i volti di tutti coloro sul cui volto è impressa la sua immagine. Nessuno si salva da solo. Non mi autosalvo, questo potrebbe essere il senso della frase ma anche… mi salvo se trascino verso il meglio tutti coloro che posso. Gesù è l’icona luminosissima di questa scelta radicale. È lo sposo che si è fatto attendere, è lo sposo che adesso aspetta me, se proprio mi vuole.


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