Commento domenicale 18/02/2024
Domenica I di Quaresima anno B
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il Vangelo di Dio, e diceva: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo.”
Certamente tra i valori o doveri espressi nella Bibbia, c’è il riposo settimanale, del sabato per gli ebrei e per noi cristiani, dopo la risurrezione di Cristo, la domenica. Giorno di non lavoro per pregare ringraziare ed onorare Dio padre creatore e signore. Gesù sottolinea: “Il Padre mio opera (lavora) sempre e anch’io opero” (Gv 5,17) come a voler dire che il bene proclamato da Gesù nel suo Vangelo e che come cristiani siamo chiamati a fare, perché in ogni uomo dobbiamo vedere Dio stesso, non conosce sosta; è un valore “assoluto”, al sopra di ogni legge. Nessuna contraddizione, ma il massimo della coerenza del Vangelo. L’amore, anche se comporta un fare, non si interrompe, non dimentica nessuno, non conosce riposo, non ha diritti, chiede urgenza, rifiuta ogni inerzia, è opposto ad ogni giustificazione. L’amore di Dio che Gesù è venuto a raccontarci, non conosce soste, ci chiede di essere sempre responsabili di gesti di pace, di perdono, di incentivo alla vita in ogni sua forma e possibilità, non c’è più legge o regola cui nascondersi, da invocare come alibi, per le nostre paure o pigrizia. Dobbiamo tutti dare una risposta personale e vivere l’urgenza dell’amore tutti i giorni, anche il giorno di festa, anche se costa fare un lavoro.
Buona domenica
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