Commento domenicale 13/10/2024
13/10/2024 Domenica XXVIII T.O. anno B
“Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto.” (Eb 4,12-13)
La materia è organizzata verso un traguardo: la vita (Principio Antropico B.Carter 1974), e lo scorrere della vita è nelle nostre mani.
Oggi la seconda lettura ci dice che dobbiamo render conto a Dio della nostra storia vissuta, del nostro operato verso gli altri e verso la creazione, opere del suo Spirito d’amore che può solo dare qualcosa di sé, lui che è il tutto!
E’ vero, Dio ha dato la vita e contemporaneamente la morte, (Gb 1,21) inevitabile destino di tutte le creature, ma quello che ci sta nel mezzo non è più opera di Dio, ma è opera nostra, mia, dell’uomo, degli uomini, capaci di decidere della vita e pure di incidere e modificare il corso della creazione, la natura in cui viviamo. Ed è quello che fa grande l’uomo, la sua dignità e contemporaneamente la sua responsabilità di cui dobbiamo rendere conto.
“Non muove foglia che Dio non voglia”, quasi a toglierci della responsabilità, NO, non è fede questa, fede non vuol dire “credere” che tutto quello che accade sulla terra sia volontà del Signore, fede è altro.
Fede significa credere che non siamo soli, ma che lo Spirito che il Padre ci ha dato saprà darci la forza, il calore e la speranza ogni qualvolta lo invochiamo e che Gesù in forza della sua divinità è vivo, accanto a noi nei momenti felici e meno felici della nostra quotidianità.
Buona domenica
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