Commento domenicale 09/02/2025
08/02/2025 – V Domenica T.O. C
“Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo pescato nulla, ma sulla tua parola getterò le reti..” (Lc 5, 1-11)
Quanto può essere pesante il nulla, un infinito.
“In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.” (Gn 1,2)
E’ lo spirito di Dio che “aleggia” sulle acque, sull’abisso, simbolo del nulla su cui sta per distendersi il progetto di Dio che dal nulla fa fiorire l’essere e la vita, il finito e la storia.
Gesù vero Dio e vero uomo, si chiamava “Io sono”, perché solo Dio è il vivente e ogni vita è in qualche modo il riflesso della sua vita, simbolo della sua potenza, la creazione.
I valori della vita, certamente tutti, dipendono da questo, l’esserci, essere una piccola luce, la vita, una cosa immensa, l’infinito pieno opposto all’eternità del nulla.
Siamo stati pensati, cullati, da un grande amore ed è per quell’amore che la vita c’è, che anch’io sono: “Eravamo nella mente di Dio ancor prima della creazione del mondo ..” (Efesini 1,4)
Ma c’è anche colui che chiude il suo cuore e non dà spazio all’amore, ad ogni aspetto dell’amore, e si autoesclude e gli verrà a mancare anche quello che ha sempre avuto e che tutti hanno, la sua vita si atrofizza e si trova senza più nulla: è diventato vuoto. Non ha più nemmeno quello che credeva di possedere, chi non ama distrugge la sua vita.
“Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo pescato nulla..”
Anche la vita che abbiamo davanti a noi è un faticare senza pescare nulla, ma Gesù ci incita a “prendere il largo” a gettare le reti, ad andare verso altre acque, a fidarsi delle sue parole. Questo avanzare nelle acque profonde è come un cammino tracciato verso le nostre stesse profondità, quelle della nostra umanità, della nostra interiorità. E sì il Vangelo è una sfida .
Buona domenica
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