Domenica 9 marzo 2025 – I di Quaresima C – Luca 4,1-13
“Ebbe fame”, si dice di Gesù nel vangelo di oggi. Non può che essere così dopo quaranta giorni di privazioni. Entra in scena quel personaggio che qui è chiamato diavolo (il divisore), altrove satana (l’avversario). È colui che in Gesù vorrebbe insinuare il dubbio, lo stesso che, alle origini, insinua il dubbio in Adamo ed Eva: “Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio” (Gn 3,5). Il dubbio che Dio sia solo geloso della sua alterità e che di fatto l’uomo possa essere come Dio. E allora anche nel vangelo di oggi all’uomo Gesù è offerta la possibilità di non avere limiti, di non porsene, di immaginarsi Dio, in barba a tutti perché che io scimmiotti Dio non reca danno a lui ma a chi mi sta intorno. “Dì a questa pietra che diventi pane”. Ho dato 400 euro ad una persona che me ne chiedeva 500 per poter aiutare un parente malato. Per arrivare ai 500 ha giocato i 400 e li ha persi tutti. Meglio 400 euro, di niente, che dite? Ma sentite qua: nel 2023 i cassolesi hanno buttato nel gioco d’azzardo quasi 39 milioni di euro, togliendo i minori al totale degli abitanti ne risulta che a cranio i cassolesi hanno speso più di 3 mila euro a testa in un anno. Di soldi ne sono stati anche vinti ma le perdite sono state più di 4 milioni di euro. Quante cose si potrebbero fare per questa comunità con 4 milioni di euro? Che speranze albergano nell’animo di chi gioca? Il desiderio di diventare cosa, chi? Ne ho sentita un’altra. L’amico Trump, se uno vuol partecipare ad un suo evento a Mar a Lago, per stringergli al massimo la mano, chiede 1 milione di dollari e 5 milioni di dollari se vuole fare quattro chiacchere con lui. Ma capite che assurdo? E per cosa? Per la notorietà, perché possono aprirsi delle porte? Perché possa stare, pur per un attimo, sul podio? Trump è un furbastro ma chi insegue queste logiche è peggio di lui. Nella lettera ai Filippesi che ho citato anche il mercoledì delle ceneri è scritto: “Pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne (Gesù) un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini” (Fil 2,6-7). Dio come noi. E perché no, noi come lui? “Voi siete dei”, è scritto nella Bibbia. Ma Dio com’è Dio? Lo mostra in Gesù. Saremmo disposti ad essere Dio come Gesù? Chi fa Dio sulla terra non mi pare ci stia un granchè riuscendo e anche noi quando tentiamo di vestirne i panni lo facciamo goffamente, anzi causando un bel po’ di danni. Fa’ seriamente l’uomo e potrebbe bastarti. E se proprio proprio vuoi fare Dio sappi che la strada è già segnata ed è quella che porta ai piedi dei fratelli, quella è la meta, perché quello è il posto che Dio ha scelto di occupare. Abbiamo fame, ma di cosa? stiamo sulla domanda perchè dalla risposta dipende la rotta di una vita intera.
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