Commento domenicale 01/01/2025
2025 – Annus domini
Anno nuovo, nuove liturgie?
E’ la continua attesa della Chiesa, “Ecclesia semper reformanda est” (è una locuzione della riforma protestante), ma a dispetto delle generali attese, sappiamo che i tempi per le riforme sono “biblici”. Uno dei temi di studio dell’ultimo sinodo dei vescovi terminato ad Ottobre di quest’anno, è di rivedere la liturgia, come inizio di una vera più grande riforma che verrà ripresa nei prossimi anni perché, dice Papa Francesco, ancora bisognosa di riflessione e ricerca. Abbiamo però ancor vivo il ricordo che ”l’ultima grande riforma del Concilio Vaticano II ha purtroppo scatenato una reazione fino a produrre un doloroso scisma, che perdura a distanza di sessant’anni, e la Chiesa, da allora, come tramortita e spaventata, si è sentita in difficoltà a continuare la riforma. (Enzo Bianchi -Vita Pastorale- Dicembre 2024)
Regna dunque la paura di cambiare qualcosa nel rituale e c’è sempre il rischio di un clericalismo di ritorno che favorisce il legarsi alle cose “antiche” che rassicurano. Anche l’assemblea vede con timore se non con pigrizia i cambiamenti, ma bisogna cominciare. Occorre un laboratorio che ricerchi, studi e produca testi e che dia inizio a una vera riforma liturgica senza paura. Un suggerimento iniziale potrebbe essere la liturgia del monastero di Bose dove la celebrazione eucaristica non è più un faccia a faccia tra l’assemblea e il sacerdote, ma il sacerdote è rivolto anche lui verso l’altare, come tutta l’assemblea, e solo dopo i riti iniziali sale al seggio per ascoltare le letture.
Buon anno 2025
0 commenti