OGGI INIZIA CON L’ “AVVENTO” UN ANNO LITURGICO NUOVO, L’ANNO C, IN CUI SI LEGGE IL VANGELO DI SAN LUCA.
Nessun commento al Vangelo solo alcune riflessioni sulla Santa Messa domenicale. Oggi ci chiediamo: “occorre stare in piedi, seduti o in ginocchio? E perché?”
I gesti e gli atteggiamenti del corpo nella liturgia manifestano la fede della Chiesa e non semplicemente la nostra personale devozione. Nella Messa i fedeli esprimono una realtà che va ben oltre la loro situazione personale, diventano un “corpo unico” che è il corpo di Cristo come recita l’invocazione allo Spirito Santo che fa il sacerdote “lo Spirito Santo ci riunisca in un solo corpo..” l’assemblea diventa così l’immagine dei santi che “stanno tutti in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello”. Ora lo stare in ginocchio è l’atteggiamento della preghiera personale, privata, di colui che si pone davanti a Dio e prega. Se la posizione in ginocchio è del singolo fedele, come un penitente, si comprende perché la Domenica, ricordo della risurrezione di Cristo, l’assemblea in ginocchio non ci deve stare e che di Domenica nessuno stesse in ginocchio è stato fatto dalla Chiesa per secoli dal pronunciamento del Concilio di Nicea “CHE NON SI DEBBA, NEI GIORNI DI DOMENICA E DI PENTECOSTE, PIEGARE IL GINOCCHIO” e questo fino a quando sono apparsi gli inginocchiatoi verso la fine del XVI secolo.
Quindi salvo il momento della predica e dell’offertorio che si sta seduti, durante la Messa domenicale si dovrebbe stare in piedi e non in ginocchio. E durante la consacrazione? L’ordinamento del messale dice che alla consacrazione si può stare in ginocchio e chi non può o non vuole faccia un profondo inchino, ma non nel momento dell’elevazione, ma nello stesso momento in cui il Sacerdote fa la genuflessione, l’Assemblea è tutt’uno col sacerdote. E se si vuole fare tutto diversamente, ognuno come crede? Va bè .. si faccia pure, importante è andare alla Santa Messa.
Buona Domenica
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Commento domenicale 02/12/2018
Pubblicato da Edoardo Amadio il
DOMENICA PRIMA DI AVVENTO anno C
OGGI INIZIA CON L’ “AVVENTO” UN ANNO LITURGICO NUOVO, L’ANNO C, IN CUI SI LEGGE IL VANGELO DI SAN LUCA.
Nessun commento al Vangelo solo alcune riflessioni sulla Santa Messa domenicale. Oggi ci chiediamo: “occorre stare in piedi, seduti o in ginocchio? E perché?”
I gesti e gli atteggiamenti del corpo nella liturgia manifestano la fede della Chiesa e non semplicemente la nostra personale devozione. Nella Messa i fedeli esprimono una realtà che va ben oltre la loro situazione personale, diventano un “corpo unico” che è il corpo di Cristo come recita l’invocazione allo Spirito Santo che fa il sacerdote “lo Spirito Santo ci riunisca in un solo corpo..” l’assemblea diventa così l’immagine dei santi che “stanno tutti in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello”. Ora lo stare in ginocchio è l’atteggiamento della preghiera personale, privata, di colui che si pone davanti a Dio e prega. Se la posizione in ginocchio è del singolo fedele, come un penitente, si comprende perché la Domenica, ricordo della risurrezione di Cristo, l’assemblea in ginocchio non ci deve stare e che di Domenica nessuno stesse in ginocchio è stato fatto dalla Chiesa per secoli dal pronunciamento del Concilio di Nicea “CHE NON SI DEBBA, NEI GIORNI DI DOMENICA E DI PENTECOSTE, PIEGARE IL GINOCCHIO” e questo fino a quando sono apparsi gli inginocchiatoi verso la fine del XVI secolo.
Quindi salvo il momento della predica e dell’offertorio che si sta seduti, durante la Messa domenicale si dovrebbe stare in piedi e non in ginocchio. E durante la consacrazione? L’ordinamento del messale dice che alla consacrazione si può stare in ginocchio e chi non può o non vuole faccia un profondo inchino, ma non nel momento dell’elevazione, ma nello stesso momento in cui il Sacerdote fa la genuflessione, l’Assemblea è tutt’uno col sacerdote. E se si vuole fare tutto diversamente, ognuno come crede? Va bè .. si faccia pure, importante è andare alla Santa Messa.
Buona Domenica
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