Commento domenicale 04/02/2024
Domenica V T. O. Anno B
“Nella Chiesa il ministero è di qualcuno, il sacerdozio di tutti.”
(Giuliano Zanchi teologo)
Il Magistero, a più riprese, ha ribadito e sottolineato l’assoluta irrinunciabilità per la vita dei credenti della Domenica ed il primato della celebrazione eucaristica nel Giorno del Signore e già il Concilio affermava che, laddove non è possibile la celebrazione della Messa, è molto raccomandata la celebrazione della Parola di Dio seguita dalla Comunione Eucaristica, così i fedeli possono nutrirsi nello stesso tempo della Parola e del Corpo di Cristo.
“Anche nella nostra diocesi si stanno verificando situazioni in cui non è possibile garantire sempre la celebrazione eucaristica domenicale o festiva ed il nostro Vescovo Beniamino, già nel novembre 2018, ha predisposto il rito (ASSEMBLEA DOMENICALE NELLA IMPOSSIBILITÀ DELLA CELEBRAZIONE EUCARISTICA) a “guida” di un laico, … rito apposito che permetta di vivere la Domenica, assolvendo il precetto festivo, pur non potendo celebrare l’Eucaristia.”
Ora, per la “guida”, un laico con particolare incarico e formazione, non si tratta di “presiedere” nemmeno di “sostituire” (tantomeno “celebrare”; è sempre l’Assemblea, Chiesa, celebrante), la guida non occuperà la sede presidenziale, la cattedra e l’altare rimarranno sempre senza presidente, la guida salirà dai banchi ad un leggio, e dopo ogni momento importante tornerà al suo banco, non userà il saluto presidenziale “Il Signore sia con Voi”, perché la relativa risposta dei fedeli “e con il tuo Spirito” si riferisce a quello Spirito Santo che solo un sacerdote ha ricevuto per imposizione delle mani dal Vescovo il giorno della sua ordinazione; la guida non farà l’“omelia”, anche se fosse capace di riflessioni alle Scritture, (perché non può esserci l’identificazione, anche solo psicologica, con un sacerdote quindi con le riflessioni di un sacerdote), ma un lettore leggerà un commento affidato dal parroco o preso da qualche commentario, e alla fine non darà la Benedizione sacerdotale “Il Signore vi benedica” accompagnata dal segno di croce, ma ci sarà una “invocazione”, che a guardar bene tutti possiamo fare: “Il Signore ci benedica e ci doni la sua pace”. Suo compito sarà di coordinare e valorizzare le diverse ministerialità, (da “minus”, meno, minore o meglio servitore) da sempre attive nelle messe domenicali; i ministri della Parola di Dio; i ministri della comunione; i cantori… e dare i tempi di questa liturgia che rivive il rito della Messa: l’introduzione; l’atto penitenziale; la liturgia della Parola; le preghiere dei fedeli; la distribuzione della Comunione.
Rito incompleto ovviamente perché il cuore della messa, la “preghiera eucaristica” con il racconto dell’ultima cena, cioè la parte fondamentale consacratoria dell’eucarestia, non sono delegabili.
Buona Domenica.
0 commenti