Commento domenicale 04/10/2020
Domenica XXVII del T.O.A
“C‘era un padrone che piantò una vigna, l’affidò a vignaioli e se ne andò. Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi, ma quei vignaioli li presero e uno lo bastonarono, l’altro lo uccisero, l’altro lo lapidarono… da ultimo mandò il proprio figlio, ma presolo lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero“ (Mt.21,33-43)
Il tema fondamentale della parabola di Oggi è l’amore di Dio per il suo popolo che contrariamente gli mostra tradimento e infedeltà.
Il rapporto tra Dio e il popolo di Israele viene associato ad un matrimonio, immagine ripresa in tutto il Nuovo Testamento.
Quella sera l’insegnante di morale iniziò la lezione chiedendo cosa avremmo fatto una volta scoperto il tradimento coniugale.
Mi venne in mente Celentano che dice in una sua canzone “ma se tradisci non perdono”.
Sono passati molti anni e a volte ci penso ancora perché non è una risposta facile. L’amore tra due giovani, tra due persone a qualsiasi età, è ricerca di senso per la vita e l’infedeltà non è verso una parola data, un passato o un contratto, ma verso una persona, un progetto di vita.
E mi viene in mente la Parola di Dio che sempre illumina, terribile a volte, spessissimo contraria al nostro pensare, mai banale e che come nessuna altra riesce a colpirti nel più profondo dell’anima: dice il profeta Osea tradito: “Perciò, ecco, la attirerò a me, la condurrò nella solitudine e parlerò al suo cuore” (Os 2,16).
Quanto dista il cielo dalla terra così sono lontani i tuoi pensieri dai nostri pensieri Signore.
BUONA DOMENICA
0 commenti