Commento domenicale 04/12/2022
II DOMENICA DI AVVENTO Anno A
Io, Giuda.
La notte che morì Gesù sulla croce, appeso ad un albero muoio anch’io, Giuda.
Sono il traditore. Un uomo, uno come quelli che Abramo non trova, (Gn.,18). Sono colui di cui Gesù dice, così racconta Matteo, “guai a quell’uomo .. meglio sarebbe per quell’uomo se non fosse mai nato” (Mt 26,23).
Ero disperato, abbandonato da tutti; anche da Gesù? No!, da Gesù no, quella sera mi aveva chiamato “amico”. Vivevo un’angoscia profonda da espiazione, incapace a sopportare quel rimorso e avevo gettato i 30 denari del sangue, nel tempio dicendo: “Ho peccato perché ho tradito sangue innocente” (Mt.26,4).
Nel tempo tutti hanno sentenziato, ma la giustizia la dovete lasciare fare a chi può sapere tutto di una persona, non certamente voi, ma solo Dio.
Io Giuda, il traditore, diranno di me che l’ho fatto per denaro, ma chi fa qualcosa per denaro non lo getta via il giorno dopo come ho fatto io.
Ora ricordo che mentre eravamo a mensa e mangiavamo, Gesù disse: “In verità vi dico, uno di voi, mi tradirà”, allora, tutti, cominciarono a rattristarsi e a dirgli uno dopo l’altro: “Sono forse io, Signore?” (Mc 14,19).
Sconcertante il “sono forse io” degli altri apostoli (..anch’io ero un apostolo, Gesù mi ha chiamato “uno dei dodici” (Mc.14,20) e anch’io ero stato scelto da Gesù (Gv 15,16)), e allora il “forse sono io Signore” di tutti significa che il tradimento era un qualcosa che tutti avrebbero potuto fare.
Nel racconto di Marco a pensarci bene non c’è il mio nome, del traditore, perché forse non lo sono o forse perché nessuno aveva tentato di fermarmi e avevano tradito me, Giuda, prima di Gesù o perché tutti lo siamo. Ricordo che Gesù ci aveva detto che chi è senza peccato scagli la prima pietra…e ce ne siamo andati via tutti.
Solo Gesù è diverso e quella sera a cena prese il pane…lo spezzò e lo diede a tutti noi, e a me per primo, e si donò per tutti” anche per me, Giuda, il traditore.
E’ la seconda domenica di un nuovo anno liturgico, con animo sincero rinunciamo ai nostri alibi e ai compromessi di coscienza, e con le parole di Pietro diciamo “Signore, tu lo sai che ti amo” (Gv 15,17).
Buona Domenica,
0 commenti