Commento domenicale 05/07/2020
All’interno di una relazione di amore esiste la “giustizia” che porta con sé sanzione e pena?
“No poiché nel legame d’amore tu sei nell’altro e, nell’unione, l’altro è te; in una relazione d’amore la giustizia è sostituita dal perdono.” (Vittorino Andreoli)
“Deus caritas est” Dio è amore verso l’uomo: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo unico figlio..” (Gv.3,16), ha dato la propria vita per amore dell’uomo e se anche noi viviamo la fede in Dio padre veniamo immersi in una giustizia che respira di perdono.
San Paolo chiama il perdono “charìzomai”, che si riferisce alla “charis”, (grazia) e da cui risuona la nostra parola “carezza”; un perdono, qualsiasi perdono quindi lo possiamo leggere come una carezza di Dio verso di noi e poi come non pensare alla prime parole di Gesù sulla croce: ”Padre perdona loro…”
Il perdono di Dio diventa ora compito affidato a noi.
Karl Rahner diceva che gli uomini sono un po’ tutti cristiani volendo anche dire che abbiamo tutti dentro di noi una comune coscienza che ci indirizza al bene e che pure ci giudica lungo la vita; quindi una teologia del perdono potrebbe essere condivisa da tutti? Cristiani e non cristiani?
Diciamo che per noi cristiani che del perdono e dell’amore abbiamo il primo impegno di vita, il perdono ha un peso e una valenza particolare: diventa la prova della nostra fede.
Buona domenica
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