Commento domenicale 05/09/2021
Domenica XXIII T.O.B
“In quel tempo, Gesù uscito dalla regione di Tiro .. gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse : “Effata” cioè: “Apriti”. (Mc.7,31-37)
Siamo tutti sordi, muti e ciechi, e questo nostro non vivere dev’essere guarito dal tocco di Cristo. “…hanno bocca e non parlano, hanno, occhi e non vedono, hanno orecchi e non odono”. (Sal.114-115)
Siamo sordi alla Parola di Dio quindi ciechi nel vedere e comprendere la vita, «In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio» (Gv.3,3)
Gesù emise un sospiro, è quel soffio vitale che Dio ha spirato sull’uomo della prima creazione (Gen.2,7)
Oggi più che mai abbiamo bisogno di una parola di speranza che ci apra ad orizzonti infiniti con una fede nell’impossibile che solo l’amore per ogni anelito di vita può dare. Questo è quanto è venuto a dirci Gesù indicandoci la via dello spezzare il pane per gli altri.
Si può vivere cento anni come sassi o come piante senza aver colto e liberato e quindi vissuto l’umano che è in noi, chiudendo le orecchie alle vere e sofferte parole dell’uomo.
Presentiamoci pure sordi e muti al Signore con le nostre sofferenze e timori, speranze e disperazioni, umiliazioni e suppliche perché ci tocchi come solo lui può fare col dono della fede.
Buona domenica
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