Commento domenicale 06/04/2025

Pubblicato da Edoardo Amadio il

06/04/2025  V Domenica di Quaresima  anno C

(Gv 8,1-11)

Siamo alle solite, portano a Gesù una donna che ha commesso uno sbaglio, che comunque non ha commesso da sola, e l’adultero dov’era?

Giovanni anche nel racconto di oggi, come sempre nel suo Vangelo “spirituale”, ci scopre un mondo parallelo incentrato sui sentimenti sulla coscienza, va oltre il visibile, il fatto, la legge, oltre una pallida e zoppa giustizia umana.

 “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”, non viene messa in discussione la colpa dalla quale la donna stessa non si difende.

 Gesù scrive sulla polvere e non sapremo mai cosa scrisse su quella sabbia, qualsiasi parola scritta era destinata solo a quella donna, Gesù non insegna “la legge”. Gesù era pure conosciuto per saper leggere nelle menti e nei cuori ed è per questo che gli accusatori a partire dagli anziani se ne andarono abbastanza in fretta, sapevano di non poter nascondere al rabbì Gesù forse proprio quello stesso peccato. Gli accusatori così se ne vanno accusati dalla loro stessa coscienza. Spesso si insegna che Dio perdona se noi chiediamo perdono. Qui Gesù perdona mentre lei non chiede nulla, non confessa né fede né pentimento.

“La tua benignità ..molte fiate liberamente al dimandar precorre” (Dante Alighieri, Paradiso cap. XXXIII, 16-18)

Dio ci perdona senza chiedere nulla, come il padre nella parabola del “Figliol prodigo”, non chiede spiegazioni, condizioni o penitenze, ci perdona e basta perché ci ama. Chi ama non ha nessun diritto. Per il cristiano l’amore è l’unico “assoluto”, il valore supremo; tutto il resto è relativo: la fede, la speranza, la preghiera, la solidarietà..

“Che cos’è l’inferno? Ed è così che lo definisco: la sofferenza di non poter più amare.”  (Fedor Dostoevskij)

Buona domenica

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