Commento domenicale 06/08/2023
Trasfigurazione del Signore. Anno A
Celebrare l’Eucarestia la domenica, il Dies Domine, la resurrezione di Cristo.
A riguardo della celebrazione della Messa, leggiamo dell’O.G.M.R. queste parole per lo più tratte dal testo conciliare “Sacrosanctum Concilium”, che è il punto di arrivo del rinnovamento della liturgia riconosciuto come “un passaggio dello Spirito Santo nella sua Chiesa” (SC, 43):
- L’assemblea è la manifestazione autentica della Chiesa diffusa su tutta la terra, è Chiesa in senso vero e forte è la Chiesa di Cristo nella sua integrità;
- Proprio perché l’assemblea è Chiesa in azione, deve manifestarsi nella sua natura di corpo organico e unito.
Possiamo dire quindi che il recupero dell’assemblea, quale soggetto della celebrazione, è quello di agire come un “noi”, anche se costituisce il centro della vita cristiana per i singoli fedeli.
Ora pensiamo all’atto penitenziale in cui l’assemblea, Chiesa, chiede perdono .. e se nella messa feriale, del penitente che in ginocchio chiede perdono per le proprie venialità della settimana, ha perfettamente senso il “confiteor”, la domenica giorno in cui non ci si mette in ginocchio (concilio di Nicea 323) il chiedere perdono assume una prospettiva ecclesiale, non sono più io singolarmente preso che chiede perdono, ma è la Chiesa, “santa e prostituta” (Sant’Ambrogio) che chiede perdono per se stessa, come una volta ebbe a dire Benedetto XVI: “La Chiesa ogni domenica chiede perdono per i propri errori”.
La Chiesa, con coraggio onestà sincerità, sa chiedere perdono per i propri errori della sua millenaria storia e per i presenti, gli scandali, o semplicemente per non essere capace di autentica testimonianza del Vangelo, per chiedere poi col perdono la forza di non commetterne in futuro.
Buona domenica
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