Commento domenicale 06/11/2022
Domenica XXXII T.O. c anno C
Anche oggi in Iran si muore per lo “hijab”; il velo islamico delle donne.
Oggi un dibattito, ad alti livelli, sullo “hijab” o sulle consuetudini o regole religiose è forse improponibile, per ragioni di opportunità, oggi è meglio certamente fare silenzio, come quello di Papa Francesco, e certamente meglio è una preghiera fatta assieme.
In questi casi, in ogni dibattito, vedi (1Cor 11) l’origine religiosa viene svilita, perché il dibattito viene subito portato sul condizionamento del passato storico e poi sull’influenza dei dati culturali, politici o sociali e così via.
Nonostante tutto questo sia vero, dovrebbero tutti i responsabili religiosi, avere il coraggio di saper cambiare: nella Chiesa (oggi si sta facendo molto con Papa Francesco, pensiamo per esempio ai temi del prossimo sinodo o alla “Amoris laetitia” o alla “Laudato Sì” ) e non solo ovviamente nella Chiesa, coraggio perché i cambiamenti suscitano sempre dei timori.
Di seguito una breve riflessione su fede e ragione che leggiamo tra le righe del discorso di Benedetto XVI a Ratisbona nel 2006.
“La fede è frutto dell’anima, non del corpo. Chi quindi vuole condurre qualcuno alla fede ha bisogno della capacità di parlare bene e di ragionare correttamente, non invece della violenza e della minaccia… La violenza è in contrasto con la natura di Dio e la natura dell’’anima.”
Buona domenica
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