Commento domenicale 07/03/2021
III Domenica di Quaresima
“Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà.
Non ucciderai.
Non commetterai adulterio.
Non ruberai.
Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
Non desidererai la casa del tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo.” (Es.20,1-17)
E’ la domenica dei dieci comandamenti.
Oggi parliamo di uno dei molteplici aspetti con cui possiamo declinare il comandamento: NON UCCIDERE. Siamo noi stessi infatti il fattore causale cosmico più importante nella natura, non è più la natura a minacciare la vita dell’uomo, ma è l’uomo stesso con l’enorme potere che la tecnica gli conferisce a minacciare la natura, da cui cambia il concetto stesso di natura: “la natura come responsabilità umana”.
E drammaticamente assistiamo alla vulnerabilità della natura vivente davanti all’intervento tecnico dell’uomo, una vulnerabilità insospettata, prima che cominciasse a manifestarsi in danni irrevocabili. Tale scoperta ha prodotto un brivido che portò alla nascita dell’ecologia.
Con quello che facciamo qui ed ora con lo sguardo rivolto a noi stessi, influenziamo in modo massiccio la vita di milioni di uomini di altri luoghi e ancora a venire, che nella questione non hanno avuto voce in capitolo. Le ipoteche che mettiamo nelle generazioni future le mettiamo per vantaggi e bisogni presenti e di breve termine per lo più creati da noi stessi.
La riflessione etica, come ineludibile domanda di senso, parte da qui.
Buona domenica
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