Commento domenicale 08/12/2024

Pubblicato da Edoardo Amadio il

08/12/2024  II Domenica  di Avvento anno C

   FESTA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE.

Vergine madre, figlia del tuo figlio,

umile e alta piu’ che creatura,

termine fisso d’etterno consiglio,

tu se’ colei che l’umana natura

nobilitasti si’, che ‘l suo fattore

non disdegno’ di farsi sua fattura.

(canto XXXIII del Paradiso, Dante Alighieri)

Maria sa di essere una semplice donna. E’ vero, Maria, pur senza peccato, è una semplice donna, come sono gli uomini e le donne. Siamo tutti persone povere, bisognose di perdono e di grazia, ma anche noi un giorno godremo di quello che a Maria è stato dato ancor prima della nascita, la gratuità della grazia, della salvezza. Dirà “sono la serva del Signore” che oltre ad essere la sua vera umiltà, è anche il titolo più alto che c’era in Israele. “Servo del Signore” era Abramo, Mosè, il re Davide e nei canti del “servo del Signore” di Isaia, la Chiesa ha visto Gesù stesso, e Maria conosceva bene le Scritture.

Maria quindi “Serva del Signore” perché “piena di grazia“, dono di Dio, e  dirà “tutte le generazioni mi chiameranno beata” perché “grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente”.

Con il suo libero e coraggioso sì, Maria, primo tabernacolo, inizia la storia della Chiesa, fatta di un popolo di persone che sanno di essere destinati alla beatitudine eterna dalla misericordia di Colui che ci ha amati, Lui solo è grande, (solo a Dio è dovuto il culto) perché capace di generare oltre la nostra sterilità. Vergine madre, contraddizione e irragionevolezza contraria alle leggi stesse della creazione, limiti per  l’uomo, ma non per il creatore. Se Dio non ha anche potere sulla materia allora Egli non è Dio, ora invece il frutto del suo sì diventa l’impronta della nuova creazione che non avrà mai fine. 

Buona domenica.  

Ora, non ci sono titoli sufficienti per onorare e venerare la grandezza spirituale di Maria, (gli unici due dogmi di fede, prerogative del Papa, riguardano Maria), ma nei secoli (anche oggi) appunto per un eccesso di devozione e venerazione del suo essere la madre di Dio, la Chiesa ha dovuto insegnare, sottolineare sottovoce e con un certo tremore, che solo Gesù, suo figlio, è il mediatore tra l’uomo e Dio Padre, solo lui è “generato e non creato” e solo Gesù non ha ricevuto la grazia perché lui stesso è la grazia, lui solo è Dio, solo a Lui è dovuto il culto.

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