“Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti
quelli che erano con lui per la pesca (miracolosa) che avevano fatto.”
Pienezza
di libertà è provare stupore difronte l’ignoto, esperienza della pura e forte
alterità oltre le cose, stupore nel provare meraviglia
di sapere di non poter possedere l’altro o meglio il totalmente altro che è Dio
stesso.
Meraviglia è, dunque, sapere di avere a che fare con l’ignoto
indeducibile e irriducibile alla nostra presa, stupore è l’esperienza l’inquietudine
dell’ignoto inafferrabile, è riconoscere che nulla nessuna conoscenza risolve
in sé gli abissi divini ed è quanto la fede chiede alla ragione di rispettare.
Questo “altro” il credente lo vive non soltanto nella forma di un ascolto, atteggiamento intellettuale, ma anche nella preghiera, esperienza “mistica”, perché data dall’alto, alla presenza dell’Altro che viene a noi nella fede. Stupore è stare su quella soglia, dove timore e tremore si uniscono a meraviglia e stupore.
“Signore sei veramente un Dio nascosto.” (Is.45,15)
Domenica XVII T.O. anno B Allora Gesù, alzati gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: “Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?” Diceva così per Leggi tutto…
Domenica XV T.O. anno B “Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo Leggi tutto…
Fatti soprannaturali e la Chiesa. Possiamo credere o non credere alle apparizioni della Madonna e ai fatti soprannaturali che a volte seguono come per esempio a Fatima. Vere o non vere possono cambiare la vita Leggi tutto…
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Commento domenicale 10/02/2019
Pubblicato da Edoardo Amadio il
Dal Vangelo secondo Luca. (5,1-11)
“Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui per la pesca (miracolosa) che avevano fatto.”
Pienezza di libertà è provare stupore difronte l’ignoto, esperienza della pura e forte alterità oltre le cose, stupore nel provare meraviglia di sapere di non poter possedere l’altro o meglio il totalmente altro che è Dio stesso.
Meraviglia è, dunque, sapere di avere a che fare con l’ignoto indeducibile e irriducibile alla nostra presa, stupore è l’esperienza l’inquietudine dell’ignoto inafferrabile, è riconoscere che nulla nessuna conoscenza risolve in sé gli abissi divini ed è quanto la fede chiede alla ragione di rispettare.
Questo “altro” il credente lo vive non soltanto nella forma di un ascolto, atteggiamento intellettuale, ma anche nella preghiera, esperienza “mistica”, perché data dall’alto, alla presenza dell’Altro che viene a noi nella fede. Stupore è stare su quella soglia, dove timore e tremore si uniscono a meraviglia e stupore.
“Signore sei veramente un Dio nascosto.” (Is.45,15)
Buona Domenica
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