Commento domenicale 10/04/2022
DOMENICA DELLE PALME anno C
La storia di Giuda. “Uno di voi mi tradirà”.
Parliamo del tradimento di Giuda o del nostro tradimento?
“Venuta sera, si mise a tavola con i dodici. Mentre mangiavano, disse: ”In verità io vi dico uno di voi mi tradirà”. Ed essi profondamente rattristati, cominciarono a domandargli: “Sono forse io Signore?”. (Mt.26,20-22)
Il caso “Giuda” inquieta gli apostoli, la prima Chiesa, e in quel futuro memoriale c’è anche tutta la Chiesa che siamo noi e dobbiamo domandarci l’un l’altro: “Sono forse io Signore?”.
Giuda l’aveva combinata grossa, ma la prima ipocrisia sta nel giudicarlo: nessuno può sostituirsi al giudizio di Dio. Nessuno di noi ha ricevuto trenta monete d’argento, ne’ altro denaro, ma ognuno di noi ha la possibilità di tradirlo e rinnegarlo. A quella tavola nessuno si sente esente dalla possibilità di essere il traditore.
Ci siamo anche noi attorno a quella tavola, quell’altare, allora come ora mensa dell’eucarestia e del sacrificio, della condivisione e del dono di sé. Nonostante il tradimento di Giuda, il rinnegamento di Pietro, la fuga di tutti i discepoli, Gesù ora è lì con loro, con noi, a mangiare la Pasqua. Si offre a loro per offrirsi a tutti noi per amarci fino alla fine insegnandoci come amare in attesa di un gesto; di un nostro pezzo d’amore.
Buona domenica
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