Commento domenicale 11/09/2022
XXIV DOMENICA T.O. C
“Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e peccatori per ascoltarlo ..Allora egli disse loro questa parabola: ”Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova?” (Lc 15,1-32)
Noi non faticheremmo a rispondergli: “Nessuno di noi, Signore!”
Con le parabole Gesù intende spiegare l’alterità di Dio, il totalmente altro, Gesù è radicale nel dirci chi è Dio, a dirci che tra noi e lui ci sono cieli di distanza e noi possiamo solo intuire, comprendere il suo amore con empatia, con fede più che con il ragionamento: non possiamo ragionare sul “Perdonate settanta volte sette”, o “fate del bene a coloro che vi odiano…”
Vengono amplificate le storie fino a diventare assurde, una follia.
Un seminatore va a seminare e semina sui sassi nei rovi sulle strade … non ha nessun senso, solo Dio si comporta così, se vuoi Dio lo incontri perché si fa trovare ovunque, c’è sempre qualcosa (un seme) che parla di lui; e qual è quel pastore che lascia le 99 pecore nel deserto (Matteo dirà nei monti) per andare non sa nemmeno lui dove, in cerca della pecorella smarrita? Il senso non è lasciare le 99 pecore al sicuro, ma che per il Signore anche l’ultimo peccatore (pecorella smarrita) è importante.
Vale la pena di rischiare tutto senza la certezza di trovare ciò che hai smarrito? Solo un folle oserebbe tanto.
Solo Dio si comporta così; il nostro Dio fa sorgere il sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. (Mt 5,45)
Anche noi possiamo smarrirci, ma di fronte al nostro fallimento il Signore ci cerca finché non ci trova e allora per noi basta …“lasciarci prendere sulle spalle”.
Buona domenica
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