Commento domenicale 12/08/2018

Pubblicato da Edoardo Amadio il

XIX Domenica T.O. ANNO B

Religione, luogo dell’utopia e del paradosso.

“..ma i giudei mormoravano di lui perché aveva detto “Io sono il pane disceso dal cielo” e dicevano “Non è costui Gesù il figlio di Giuseppe, di cui conosciamo il padre e la madre? Come può allora dire “Sono disceso dal cielo?”.
(Gv.6,24-35)

La logica è ineccepibile …come può dire “io sono il pane disceso dal cielo?”; ma come allora anche oggi questa spicciola coerenza intellettuale è un limite per la mente, soprattutto per chi attraverso di essa, tacita la coscienza.
E’ facile sentirsi cristiani nel non mangiare la carne di venerdì o per la frequenza alla S.Messa domenicale, contrariamente ai valori cristiani dell’amore o del essere miti ed umili di cuore ed altri che non si possono misurare.
Allora è difficile essere cristiani! No! Il difficile è riconoscersi uomo come essere spirituale, e vedere e vivere la spiritualità, quello che S.Paolo dice “sento che devo fare il bene e mi ritrovo a fare il male”. E’ difficile, si sa, saper vivere bene le relazioni con gli altri anche per i limiti ineliminabili del proprio io che ti impediscono di leggere dentro gli altri e di farsi leggere.
Essere uomo di fede, poi, non dipende tutto da noi perché è un dono, e tu, se ce l’hai, tienila stretta la fede, perchè hai qualcosa in più.

Buona domenica.

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