Commento domenicale 14/07/2024
Domenica XV T.O. anno B
“Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi ed immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.“ (Ef 1,3-14)
Dio ci ha scelti e benedetti fin dall’eternità.
Prima della creazione del mondo il Signore Dio aveva pensato alla salvezza dell’uomo, prima di crearlo, prima del peccato, oltre il peccato. Salvezza voluta da Dio che così dà inizio alla storia della Chiesa, che nasce quindi da un desiderio di Dio, e sul completamento della creazione che sarà Gesù Cristo, Chiesa dispensatrice nei secoli dei doni della grazia.
Il cristianesimo ci dice San Paolo, prima che una morale o un’etica, è l’avvenimento dell’amore di Dio per l’uomo “secondo il disegno d’amore della sua volontà”, ma sembra non interessare l’uomo del terzo millennio, sono faccende ritenute irrilevanti per la vita quotidiana, inutili, e viviamo il “Gelido vento dell’ateismo pratico”. (Benedetto XVI)
L’uomo poi, attraverso la “tecnica”, (Umberto Galimberti “Cristianesimo” -Feltrinelli), distruttrice di ogni fede, pensa di poter diventare egli stesso dio, padrone della vita e della morte.
Ora quali sono le risposte della fede allo scetticismo, all’indifferenza, all’ateismo verticale, affinché l’uomo del nostro tempo possa continuare ad interrogarsi sull’esistenza di Dio e percorrere le vie che conducono a Lui?
Dobbiamo recuperare la capacità di contemplare la creazione, la sua bellezza e la sua struttura: “I cieli narrano la gloria di Dio, e l’opera delle tue mani annunzia il firmamento, il giorno al giorno ne affida il messaggio, la notte alla notte ne trasmette la notizia,” (Sal 19)
Buona domenica
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