Commento domenicale 16/05/2021
ASCENSIONE di CRISTO
“Il Signore Gesù fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio.” (Mc.16.19)
La storia di Gesù assume a tratti l’immagine del mistero, come quando siamo rimasti senza Gesù, per tre giorni dice il Vangelo, tre numero simbolico per sottolineare che era davvero morto.
Un altro mistero è il saperlo alla “destra di Dio” dopo l’Ascensione; quindi della persona storica di Gesù, della sua fisicità risorta, la troviamo, dice Marco, nella gloria, nella potenza e nella pienezza come Messia e Figlio in Dio.
Al tempo della “Riforma” Zwingli obbiettava dicendo che Cristo seduto alla destra del Padre non può essere presente nell’Eucarestia e già Lutero gli risponde che la “destra del Padre non va intesa come luogo, ma come un modo per designare la “sfera di influenza di Dio” e il “governo di Dio”. (Enrico Mazza –Continuità e discontinuità- Edizioni Liturgiche 2001)
Calvino altro grande riformatore si oppone al concetto di transustanziazione e nel suo voler dare rispetto al mistero di Dio non vuole pronunciarsi sul “come” della presenza reale. Calvino tiene un “realismo spirituale” a causa del rifiuto di localizzare il corpo di Cristo nel pane e nel vino.
Lutero invece opera in larga scala la contestazione e si scontra sul “come” della presenza reale rifiutando il concetto di transustanziazione sostituendolo con “consustanziazione” cioè un coesistere della sostanza del pane con la sostanza del corpo e del sangue di Cristo. Sono tutte argomentazioni piene di sfumature difficili da comprendere e che non sono alla fine proprio dettagli.
E noi? Noi ci piace ricordare il salmo 15(16) che annuncia la gloriosa speranza che anche tutti i fedeli saranno ammessi a gustare “la dolcezza senza fine alla destra di Dio.”
…
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
Buona domenica.
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