Commento domenicale 17/12/2023

Pubblicato da Edoardo Amadio il

DOMENICA III  di Avvento anno B

Il brano qui di seguito riportato di Curzio Malaparte (giornalista, scrittore 1898-1957), è provocatorio, ma terribilmente intrigante anche ai giorni nostri:

“Tra pochi giorni è Natale e già gli uomini si preparano alla suprema ipocrisia. Perché nessuno ha il coraggio di dirsi che il secolo, che il mondo non è mai stato così poco cristiano come in questi anni? Perché nessuno di noi osa riconoscere che la magniloquenza degli uomini politici, la grande parata dei sentimenti evangelici, le processioni dei falsi devoti servono soltanto a nascondere questa terribile verità: che gli uomini non sono più cristiani, che Cristo è morto nell’anima dei suoi figli, che l’ipocrisia è discesa dalla politica fin nella vita sociale, famigliare e individuale? Non ci importa nulla di chi soffre; non facciamo nulla per impedire la sofferenza, la miseria, il male, il delitto, la violenza, la strage..”    

Anche oggi, nel terzo millennio, dobbiamo aspettare, come le figlie di Sion, un re che faccia sparire il carro da guerra da Efraim e il cavallo da Gerusalemme, che spezzi l’arco di guerra.

Ma un re è già venuto, “Tu sei re?.. Tu lo dici io sono re” (Gv 18,33) e ha parlato con chiarezza: è Gesù. Sono passati duemila anni e siamo sempre lontani da un vissuto vero per l’uomo. Gesù ci ha dato una strada è l’amore, per l’altro e per il creato, è il perdonare settanta volte sette (Mt 18,22), e l’”amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano” (Mt 5,43). Siamo in Avvento e l’augurio è che sia un Natale diverso almeno nelle nostre case, col nostro prossimo; allora preghiamo “Venga il tuo regno” Signore che nei secoli rimane l’unica salvezza per l’uomo.    

Categorie: Commenti domenicali

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