Commento domenicale 18/08/2024
Domenica XX T.O. anno B
Decreto sul santissimo sacramento dell’Eucarestia, Concilio di Trento Sessione XIII (11 ottobre 1551) cap.3: “E questa convinzione è sempre stata nella Chiesa di Dio, che subito dopo la consacrazione il vero corpo di nostro Signore e il suo vero sangue esistevano sotto forma di pane e vino insieme alla sua anima e divinità.”
Nel cuore della “Preghiera eucaristica” viene proclamato il racconto dell’Istituzione dell’Eucarestia (anafora) e ancora oggi c’è chi chiama quel particolare momento “consacrazione”, ed il Concilio di Trento sottolinea che, subito dopo, intendendo dopo l’ultima parola del sacerdote nella consacrazione, avviene la “transustanziazione” per la potenza quasi magica delle “parole consacratorie”. Certo il racconto dell’Istituzione ha la sua importanza, ma è opportuno iscriverlo nell’insieme della preghiera eucaristica, è la preghiera tutta ad essere lode e benedizione, è la preghiera tutta ad essere consacratoria (Catechismo della Chiesa Cattolica -Compendio- 283) e alla fine, per fede, possiamo affermare che il pane ed il vino sono divenuti per noi il corpo ed il sangue di Cristo. Molto presto inoltre la riflessione teologica ha portato ad attribuire allo Spirito Santo (epiclesi) la “consacrazione” o meglio “santificazione”, cioè la transustanziazione del pane e del vino nel corpo e sangue di Gesù. Come Maria ha concepito mediante lo Spirito di Dio, così Cristo continua a rendersi presente nella sua Chiesa per mezzo del suo Spirito. Questo cambiamento misterioso non ha niente a che vedere con una qualsiasi trasmutazione fisica e non può dunque essere colto dai sensi.
Buona domenica
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