Commento domenicale 20/11/2022
Festa di Cristo RE – Anno C
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi.” L’altro invece lo rimproverava dicendo: “Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male”. E disse: “Gesù, ricordati di me quando sarai nel tuo regno”. Gli rispose: “in verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso”. (Lc 23,35-43)
Questa gratuità all’ultima ora ci fa ben sperare tutti noi che sappiamo di dover un giorno rispondere a Dio della nostra vita, perché non c’è nulla di più radicato nell’uomo del concetto e del desiderio di giustizia.
Quel giorno capiremo, senza che nessuno te l’abbia spiegato, che il non aver fatto nulla di male non ci sarà servito a molto.
Avremo di fronte a noi i poveri che ci giudicheranno, quelli che in vita ci davano fastidio o meglio nemmeno ce ne accorgevamo di loro o peggio ancora erano il termine di paragone per il nostro orgoglio: “voi ricchi godete più delle spoglie dei poveri della vostra stessa ricchezza”. (Sant’Ambrogio)
Per fortuna siamo tutti ancora in tempo a fare un po’ di bene, a farci degli amici in cielo (i poveri), e non importa se con la “cattiva ricchezza” (Lc 16,9); le braccia di Dio che ti accoglie stanno nelle braccia di chi hai aiutato: non è Dio ad avere le chiavi del paradiso, sono loro! Per il resto confidiamo che l’amore di Dio anche se tradito (l’operare di Dio non è vendetta o ira da placare, la vendetta di Dio è Cristo sulla croce) saprà usare verso l’uomo quell’amore onnipotente che in lui si identifica: “Deus caritas est” e come dice bene per noi San Paolo, l’amore non avrà mai fine. Conclusione: denaro e beni materiali sono solo mezzi utili per crescere nell’amore e nell’amicizia, il denaro non è in sé cattivo, ma può diventare un idolo e gli idoli sono crudeli perché si nutrono di carne umana.
Buona Domenica.
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