Commento domenicale 20/12/2020
IV DOMENICA DI AVVENTO Anno B
“…sono la serva del Signore..” (Lc.1,37)
Maria che conosceva le scritture era quindi consapevole di dover adempiere ad una grande missione nella storia della salvezza, ma sapeva da subito chi avrebbe avuto in grembo, cioè Dio stesso?
La Chiesa, il magistero, dice di sì, alcuni teologi (Jean Guitton che poi ha ritrattato) pensano che per Maria sia stata come una conquista nel tempo, sapere che Gesù era Dio stesso, e la certezza l’avrebbe avuta solo con la risurrezione di Gesù. Quella spada profetizza dal vecchio Simeone “e anche a te una spada ti trafiggerà l’anima” (Lc.2,35) fu proprio quando sotto la croce, in un silenzio compunto, ma straziante, aveva vissuto quel momento: “com’è possibile che accada questo a Gesù?”.
Per quanto riguarda Gesù nessun teologo si permette di porre dubbi sul fatto che Gesù sapesse fin da subito che lui era Dio perché se non fosse stato così la nostra salvezza sarebbe un fatto “occasionale”. Quello che Gesù non sapeva fin dall’inizio era, forse, il sapere come sarebbe andata a finire cioè la coscienza che la salvezza si sarebbe realizzata attraverso la sofferenza e la morte, una consapevolezza venutasi a costruire nel trascorrere della sua vita pubblica. E come quando nell’orto degli ulivi soffriva per la sua imminente passione, a cui liberamente si sottopose, era consapevole che sarebbe risorto? E sulla croce possiamo dire che il pensiero della risurrezione era in fondo per lui una sorta di consolazione? No, il Signore non era consolato sulla croce, ma non era nemmeno disperato anche se la distanza tra la non disperazione e la non consolazione non è poi molta.
Buona Domenica
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