Commento domenicale 22/05/2022
VI Domenica di Pasqua – anno C
“E colui che sedeva sul trono disse: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5)
“Fides ex auditu”. La fede proviene dall’ascolto e l’ascolto riguarda la Parola del Signore. (Rm 10,17)
Le omelie delle messe domenicali sono proprio questo e mi hanno colpito le parole dell’omelia di domenica scorsa 15/05/2022, che è inserita, come quelle di ogni domenica, nel nostro sito di San Giuseppe sotto il titolo “La voce del parroco”. Ad un certo punto dice: “nel dramma cosa affiora in noi, l’amore o qualcos’altro? Il peggio di noi o un pur timido spiraglio di Vangelo?” Risuonavano dentro me queste parole e pensavo al discorso di Fra Semeraro (che era stato tra di noi alcune settimane fa) che diceva che ci sono troppo sacerdoti nelle chiese, che la Chiesa siamo noi tutti, laici e preti, corpo stesso di Cristo, e quello che in un prossimo futuro può sembrare un dramma (assenza di sacerdoti) lui lo leggeva come un’occasione storica per far emergere il Vangelo nella vita dei cristiani; nel dramma uno spiraglio, direbbe don Stefano.
E’ il Signore che fa nuove tutte le cose. (Ap 21,5)
Che vita per il futuro della Chiesa senza le dottrine, le pratiche, la morale, come fosse qui la salvezza? E’ l’amore la rivoluzione, quell’amore che metti in campo soprattutto al cuore di un’avversità. Dice sempre fratel Semeraro: “Il battesimo è la fonte del ministero presbiterale: dall’essere battezzati si origina, dunque, il servizio alla comunità.”
Buona Domenica
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