Commento domenicale 22/09/2024

Pubblicato da Edoardo Amadio il

Nel Vangelo si racconta di un  re che aveva un servo che gli doveva diecimila talenti d’oro, un debito astronomico. Alle sue preghiere il re gli condona, gli ha rimesso l’immenso debito, non vuole più nulla da lui.

Nel Padre Nostro noi preghiamo il Signore ogni giorno dicendo “rimetti (cancella) a noi i nostri debiti“, noi dobbiamo al Signore qualcosa di importante fosse anche solo la riconoscenza per la vita e per ogni cosa che abbiamo, perchè tutto ci è stato donato, oppure gli dobbiamo impossibili soddisfazioni per la nostra arroganza verso le sue opere del creato e verso le persone, tutti gli uomini, suoi figli. Continua la parabola del Vangelo dicendo che lo stesso servo aveva un collega che gli doveva una misera somma che però non aveva e lo supplicava con le stesse parole che aveva usato lui col suo padrone, ma quel servo non ne vuol sapere nemmeno di posticipare il pagamento di quel debito.

Anche nel Padre nostro noi diciamo “come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori” e davvero non dobbiamo fare come quel servo.  Anche a noi qualcuno ci deve qualcosa a volte davvero poche  cose, ma dobbiamo rinunciare anche noi a qualcosa come il Signore fa con noi, rinunciare ad una soddisfazione dopo un torto,  rinunciare a qualcosa che ci spetta, ma dobbiamo anche noi regalare qualcosa di nostro per fare quello che fa il Signore. Cosa possiamo fare? Il Signore ci ha regalato la vita e noi regaliamo un po’ del nostro tempo agli anziani, ai bisognosi pensiamo che la miglior preghiera è la carità. Non è solo perdonare che a volte rimane solo una parola è proprio rinunciare a qualcosa di mio per regalarlo al prossimo, a quello che ci deve qualcosa ma è in difficoltà, facciamo anche noi come il Signore che ci regala ogni giorno una soma immensa.   

Buona domenica.      

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