“Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe …”
I
romani dicevano che il nome è un “presagio” quasi che il nome traesse la sua
verità dalla realtà.
Il
nostro commento domenicale sulle “parole” umane, che esprimono la Parola
divina, si fissa oggi proprio sui nomi che costellano il Vangelo della liturgia
odierna. (Matteo 1,18-24)
Si inizia con Maria che in passato ha avuto decine di spiegazioni. Una etimologia fa risalire il nome Maria sull’egizio “meri” che significa “bello”, ma il bello egizio o mesopotamico a cui attinge la cultura ebrea, non è il bello classico greco, la perfezione della forma.
C’è una seconda parola egizia che indica bello ed è la parola “nefer” (famosa era la principessa Nefertiti per la sua bellezza) e la stessa parola “nefer” sta a indicare la parte del corpo che va dai polmoni fino alla gola cioè la parte che .. respira, quasi a voler indicare che bello è il respiro: la vita.
Maria
quindi “bella” perché legata con la vita, quella vita che proprio lei ha dato
al creatore della vita, al suo stesso creatore come disse Dante: “figlia del tuo figlio” e ancora “tu sé colei che l’umana natura nobilitasti
sì, che ‘l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura”.
16/03/2025 – II Domenica di Quaresima anno C L’ULTIMA CENA E L’EUCARESTIA DELLA CHIESA Il rito del calice, profezia della croce. La liturgia eucaristica si mostra come obbedienza al comando di Cristo “Fate questo in Leggi tutto…
09/03/2025 I Domenica di Quaresima anno C Futuro incerto? Tra le prime parole del Papa Giovanni Paolo II a piazza San Pietro alla sua elezione furono: “Non abbiate paura”. Perché ha parlato così? Di che Leggi tutto…
02/03/2025 VIII Domenica T.O. C Il “Padre nostro” è una preghiera dove se le prime tre frasi riguardano Dio, il suo regno, la sua volontà, le seconde tre riguardano la vita dell’uomo; dacci oggi il Leggi tutto…
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Commento domenicale 22/12/2019
Pubblicato da Edoardo Amadio il
IV DOMENICA DI AVVENTO anno A
“Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe …”
I romani dicevano che il nome è un “presagio” quasi che il nome traesse la sua verità dalla realtà.
Il nostro commento domenicale sulle “parole” umane, che esprimono la Parola divina, si fissa oggi proprio sui nomi che costellano il Vangelo della liturgia odierna. (Matteo 1,18-24)
Si inizia con Maria che in passato ha avuto decine di spiegazioni. Una etimologia fa risalire il nome Maria sull’egizio “meri” che significa “bello”, ma il bello egizio o mesopotamico a cui attinge la cultura ebrea, non è il bello classico greco, la perfezione della forma.
C’è una seconda parola egizia che indica bello ed è la parola “nefer” (famosa era la principessa Nefertiti per la sua bellezza) e la stessa parola “nefer” sta a indicare la parte del corpo che va dai polmoni fino alla gola cioè la parte che .. respira, quasi a voler indicare che bello è il respiro: la vita.
Maria quindi “bella” perché legata con la vita, quella vita che proprio lei ha dato al creatore della vita, al suo stesso creatore come disse Dante: “figlia del tuo figlio” e ancora “tu sé colei che l’umana natura nobilitasti sì, che ‘l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura”.
Buona Domenica
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