“Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano. A chi ti percuote la guancia porgi anche l’altra. Benedite coloro che vi maledicono. Dà a chiunque ti chiede.” (Lc. 6,27-38)
Il discorso è ancora più complesso di quello che appare alla prima lettura, nel senso che dobbiamo essere benevoli verso gli altri non in attesa che Dio li punisca, concetto di giustizia tutto umano, ma per imitare il Padre celeste che è misericordioso. La questione del perdono o non perdono per Gesù non si pone. Egli va molto avanti. Sembra insinuare che al perdono del nemico potevamo arrivare anche da noi facendo uso di buon senso e di ragionamento. Egli proietta i suoi insegnamenti verso traguardi molto più avanzati: amare, beneficare, benedire i nemici, pregare per loro.
Se il perdono può sembrare già un atto di eroismo; Gesù non gli accorda molto peso perchè vuole molto di più. Gesù non è venuto ad insegnare quello che già gli uomini sanno e fanno: salutare chi saluta e prestare a chi rende…etc. E’ venuto a spostare in avanti i traguardi dei rapporti umani, a scoprire orizzonti nuovi.
Ha detto quello che altri non avevano il coraggio di dire,
lasciandosi alle spalle le belle massime.
FESTA DI CRISTO RE DELL’UNIVERSO Ricorre spesso nei Vangeli e soprattutto nella Passione, la parola “re” riferita a Gesù, parola usata sia nel senso di Messia, che di signore politico e che troveremo impressa Leggi tutto…
10/11/2024 Domenica XXXII T.O. anno B Donne e ministero ordinato, nessuna risposta dal Sinodo, ma una commissione allo studio. Molte certezze di un tempo sono state spazzate via, con la riforma liturgica del Vaticano II, Leggi tutto…
03/11/2024 Domenica XXXI T.O. anno B ancora … LITURGIA, PREGHIERA DELLA CHIESA. Il riferimento è sempre la riforma liturgica del Vaticano II e le ragioni della stessa sono indicate con estrema chiarezza nella costituzione conciliare Leggi tutto…
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Commento domenicale 24/02/2019
Pubblicato da Edoardo Amadio il
VII Domenica T.O. anno C
“Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano. A chi ti percuote la guancia porgi anche l’altra. Benedite coloro che vi maledicono. Dà a chiunque ti chiede.” (Lc. 6,27-38)
Il discorso è ancora più complesso di quello che appare alla prima lettura, nel senso che dobbiamo essere benevoli verso gli altri non in attesa che Dio li punisca, concetto di giustizia tutto umano, ma per imitare il Padre celeste che è misericordioso. La questione del perdono o non perdono per Gesù non si pone. Egli va molto avanti. Sembra insinuare che al perdono del nemico potevamo arrivare anche da noi facendo uso di buon senso e di ragionamento. Egli proietta i suoi insegnamenti verso traguardi molto più avanzati: amare, beneficare, benedire i nemici, pregare per loro.
Se il perdono può sembrare già un atto di eroismo; Gesù non gli accorda molto peso perchè vuole molto di più. Gesù non è venuto ad insegnare quello che già gli uomini sanno e fanno: salutare chi saluta e prestare a chi rende…etc. E’ venuto a spostare in avanti i traguardi dei rapporti umani, a scoprire orizzonti nuovi.
Ha detto quello che altri non avevano il coraggio di dire, lasciandosi alle spalle le belle massime.
Buona domenica
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