Commento domenicale 24/03/2024

Pubblicato da Edoardo Amadio il

Papa Benedetto XVI : “Nell’eucarestia il Signore ci dona il suo corpo glorioso, e non carne da mangiare, e ci tocca interiormente con il suo essere, così che possiamo lasciarci trasformare nella sua presenza.”

Il commento di alcuni esegeti, che qui di seguito ho riportato, è stato definito “La pasqualizzazione dell’eucarestia”.

“…Nell’istituzione dell’eucarestia come descritta dai sinottici (I vangeli dal punto di vista dell’analisi letteraria-storico-critica sollevano una quantità enorme di problemi, che indubbiamente NON interferiscono nella fede), uno dei problemi è che i verbi utilizzati sono al passato (versato per voi). Il memoriale logicamente si fa di una cosa accaduta “Fate questo in memoria di me” cioè corpo dato e sangue sparso e non di una cosa futura. Gesù dà il proprio corpo e sparge il proprio sangue sulla croce quando muore. Sembrerebbe logico quindi che queste frasi siano state dette da Gesù dopo la resurrezione piuttosto che prima. Non è escluso affatto che questa famosa cena che noi chiamiamo eucaristica sia una cena pasquale, ma che poi Mc, Mt e Lc abbiano portato indietro il racconto all’interno della “cena pasquale ebraica” per far capire che questa soppiantava quella. La cena di Gesù, il mangiare il corpo e bere il sangue di Cristo risorto soppianta il significato salvifico della cena pasquale nella quale invece gli ebrei ponevano la loro salvezza. In ogni caso il “Fate questo in memoria di me” probabilmente sono proprio parole di Gesù, perché il memoriale, il fare memoria, era proprio del rito pasquale nel quale si ricordava l’intervento di Dio salvifico della liberazione dalla schiavitù dell’Egitto. I sinottici collocano il racconto, la descrizione del rito cristiano, all’interno del contesto della pasqua ebraica per dire che quella è svuotata del suo contenuto e dentro quel contesto c’è invece la Pasqua cristiana che è l’eucarestia domenicale a cominciare dalla prima eucarestia che è stata quella di Emmaus: mangiare e bere il corpo di Cristo a quel punto risorto. Questo raccontare inoltre spiegherebbe perché, quando “nell’ultima cena” si parla di Gesù che prese il pane, il termine greco usato non indica il pane azzimo, ma il pane fermentato, e spiega perché quindi nelle Chiese cristiane per mille anni in occidente, l’eucarestia si è celebrata col pane fermentato ed in oriente ancora adesso, la Chiesa ortodossa.  Solo dopo l’anno mille in occidente si è iniziato ad usare il pane azzimo…”

Buona domenica

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