Commento domenicale 26/07/2020
Domenica XVII Tempo Ordinario -annoA
“Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.” (Mt.13,44-52)
Alla fine della lettura del brano del Vangelo il sacerdote dice “Parola del Signore”
E’ parola del Signore perché così voluto dalla Chiesa, è “canone” perché così voluto da tutta la Chiesa. Sappiamo comunque che alcune parti dei Vangeli sono “parole, commenti, omelie, catechesi” degli evangelisti, altre parti sono “aggiunte” inserite agli scritti originali successivamente, da autori diversi, e che in generale, risalire alla “ipsissima verba Christi” (le vere parole di Gesù), è più difficile di quanto si pensi, Gesù infatti non ha lasciato nulla di scritto. Insomma, non sono Luca o Matteo poco storici, ma la fonte cui ricevono i detti di Gesù è una fonte piena di fede. Da poche parole si comprendono le difficoltà da mettere in conto per argomentare il versetto di Matteo, e sul ruolo del pensiero apocalittico del Signore, se ne ha avuto uno.
Certamente i teologi convengono che non è il valore descrittivo delle cose ultime, come quelle del versetto di oggi, che interessa Cristo o lo Spirito di Dio, ma è solo il valore di stimolo e di provocazione, di appello alla riflessione e alle conseguenze, per cui dobbiamo accettarle come un incitamento, una spinta anche solo a saperne di più pensando che la verità non sta in un versetto, nemmeno in una persona, fosse anche San Paolo, e nemmeno in un Vangelo (non per niente il Signore ne ha voluti quattro), ma nella “Parola” tutta del Signore.
..gli angeli separeranno i cattivi dai buoni,
noi possiamo leggerlo così con le parole di Benedetto XVI: “Non c’è giustizia senza perdono, ma nello stesso tempo il perdono non sostituisce la giustizia e non significa la negazione del male né deve far venire meno la denuncia della verità del peccato”.
Buona domenica
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