Commento domenicale 28/06/2020
FESTA DEI SANTI PIETRO E PAOLO Anno-A 2020
San Paolo, che si definisce “Apostolo” in quanto chiamato dal Signore, è stato il più grande teologo della Chiesa. Instancabile nella missione di far conoscere il Vangelo di Gesù percorse molti stati e fondò molte chiese locali a cui poi lasciò le sue Lettere, così ai Corinzi, ai Galati, ai Romani, ai Tessalonicesi. Le sue lettere sono appunto rivolte a superare i problemi che si trovavano in una chiesa bel precisa a differenza delle altre lettere del nuovo testamento dette “cattoliche” perché rivolte a tutte le chiese.
Paolo era ebreo e pure della tribù di Beniamino e non si vergognava a dirlo anche se la storia della sua tribù era stata macchiata da un delitto orribile al punto che era stata quasi distrutta dagli altri ebrei. Paolo era fariseo studiò con i migliori insegnanti a Gerusalemme e fedele alla legge fu persecutore dei cristiani, sta scritto nella “Lettera agli Ebrei” che quando lapidarono Stefano primo martire cristiano i suoi accusatori deposero i loro mantelli ai piedi di Paolo che approvava la lapidazione di Stefano.
Poi fu abbagliato, in modo figurativo, da Gesù stesso, ma forse si trattò di un suo ripensamento se cioè davvero la fede ebrea fosse la “verità” e fu turbato e lì una volta scoperta la verità del Cristo Gesù fu abbagliato e cieco per tre giorni. Come prima verso il giudaismo fu inflessibile e tenace ora convinto dal cristianesimo diete tutto di sé fino a dare la sua vita e morì martire a Roma. Con Pietro fu il fondatore della Chiesa romana (sede del Papa) e quindi considerato con Pietro fondatore di tutta la Chiesa.
Non ebbe timore a recarsi a Gerusalemme a parlare con Pietro e a discutere con lui delle verità del cristianesimo e per primo convinse Pietro e la prima Chiesa Giudeo cristiana che il Vangelo dovesse essere annunciato a tutti e lui fu chiamato Apostolo dei gentili o dei pagani.
Buona domenica
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