Commento Domenicale 29/05/2022
“Di questo voi mi siete testimoni.” (Lc 24,46,53)
Per lunghi secoli il popolo ebreo si era tramandato i detti e pure la Legge perchè tutto veniva ripetuto a memoria. Il popolo ebreo è arrivato allo stadio della scrittura al tempo di re Davide circa il 900 a.c., gli ebrei però come popolo avevano già fatto una lunga esperienza religiosa. Abramo è situato dagli storici mille anni prima del re Davide, e nulla in questi mille anni è stato scritto visto che la scrittura non esisteva e si parla di tradizione orale: avevano una capacità di memoria molto superiore alla nostra. Un buon ebreo imparava a memoria tutto il Pentateuco: i primi cinque libri della Torà, la Legge di Mosè. Tramandare con lucidità è la condizione indispensabile per poter sopravvivere come civiltà e l’ebreo ha una identità di sé che per quanto si mescolino con gli altri, non la perdono mai. Anche con i Vangeli qualcosa di simile si è verificato, si è passati dalla tradizione orale a quella scritta anche se in tempi molto brevi. Si tratta quindi di una testimonianza, quella della prima Chiesa, che ci racconta i detti del Signore, affini ai detti sapienziali ed istruttivi, un modo semplice e comune di ricordare e raccontare e non abbiamo motivi per dubitare che la testimonianza degli apostoli sia sincera e quindi vera.
Buona domenica
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