Commento domenicale 29/09/2024
29/09/2024 Domenica XXVI T.O. anno B
Ma Mosè gli disse: «Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il suo spirito!». (Num 11,25-29)
Chi sono i cristiani nel mondo moderno o post-moderno?
Indubbiamente ci sono moltissime persone, cristiani non praticanti o non cristiani, che fanno volontariato, fanno del bene, sono ammirevoli, che come tutti gli uomini del mondo il teologo Karl Rahner includeva nel “siamo un po’ tutti cristiani” e anche il Vaticano II ha detto che “lo Spirito Santo, in un modo noto solo a Dio, offre a ogni uomo la possibilità di venire in contatto col mistero pasquale di Cristo”.
Papa Francesco direbbe: “Questo è bello”.
In effetti, la testimonianza, il fare del bene, soprattutto verso i poveri, è la via maestra del cristiano e della “salvezza” per ognuno. Si rende ragione della fede attraverso il linguaggio forte, incisivo e provocatorio della testimonianza: ma la testimonianza oggi sembra aver perso la proiezione trascendente, non parla di Gesù, di Dio. Viene ricondotta ai valori “laici” di altruismo e umanità che sopravvivono al di fuori dell’orizzonte religioso cristiano, e i teologi o coloro che pensano la fede, diventano coloro che offuscano la fede dei semplici. (In realtà la teologia serve la mediazione culturale della fede, aiuta nel tempo nell’inculturazione dell’evento cristiano.)
Allora come essere cristiani? Come trasmettere la fede? Siamo nel tempo dell’indifferenza religiosa, non ci si ricorda più delle nostre radici, dei perché giornalieri. Per il cristiano prima di tutto viene il “pregare assieme”, pregare il Cristo morto e risorto, nostra fede, speranza, sorgente di vita e di carità, poi viene da sé la carità, il fare.
Buona domenica
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