“Giuseppe si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto”. (Mt.24,37-44)
Gesù
fin da piccolo ci racconta Matteo è costretto a scappare in Egitto, il
territorio nemico per un ebreo.
Possiamo immaginare la durezza di una vita per quella famiglia condotta da clandestini in un paese straniero, la fatica a farsi accettare, di trovare un qualche lavoro in mezzo a gente dalla cultura diversa.
Gesù
si mette alla schiera dei deboli, un Dio che condivide la sorte degli esuli e
noi cristiani, chiamati alla sequela di Cristo “non possiamo pronunziare le parole ultime se prima non abbiamo
pronunziato le penultime” (Bonhoeffer)
E
quelle cristianissime parole “Amerai il
prossimo tuo come te stesso” non sono tanto un appello alla bontà
impossibile, quanto parole rivolte alla umana responsabilità.
La nuova fase nella storia della modernità, il contesto post-moderno nel quale ci muoviamo. “Il panorama in cui ci muoviamo è un panorama inedito, dove sta la novità? Non tanto in qualche cambiamento strutturale rispetto Leggi tutto…
19/01/2025 Domenica II T.O. C IL CRISTIANESIMO NON FA CHE RINASCERE Col nome di laici … si intendono tutti i fedeli, a loro modo resi partecipi dell’ufficio sacerdotale, profetico e regale di Cristo, che per Leggi tutto…
12/01/2025 BATTESIMO DEL SIGNORE “Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini .. per la sua misericordia, con l’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo che Dio Leggi tutto…
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Commento domenicale 29/12/2019
Pubblicato da Edoardo Amadio il
FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA
“Giuseppe si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto”. (Mt.24,37-44)
Gesù fin da piccolo ci racconta Matteo è costretto a scappare in Egitto, il territorio nemico per un ebreo.
Possiamo immaginare la durezza di una vita per quella famiglia condotta da clandestini in un paese straniero, la fatica a farsi accettare, di trovare un qualche lavoro in mezzo a gente dalla cultura diversa.
Gesù si mette alla schiera dei deboli, un Dio che condivide la sorte degli esuli e noi cristiani, chiamati alla sequela di Cristo “non possiamo pronunziare le parole ultime se prima non abbiamo pronunziato le penultime” (Bonhoeffer)
E quelle cristianissime parole “Amerai il prossimo tuo come te stesso” non sono tanto un appello alla bontà impossibile, quanto parole rivolte alla umana responsabilità.
Buona domenica
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